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Matitone: la sfida energetica di Spim sul tetto della città

Il grattacielo più alto di Genova compie 30 anni. E Spim completa il piano di investimenti per l’efficientamento energetico.
Su Il Secolo XIX di oggi in edicola l’articolo a firma di Silvia Pedemonte che racconta come nacque la “San Benigno Torre Nord” “ che come si fa con uno di famiglia, tutti da una vita la conoscono con il suo soprannome. Matitone, appunto, per la somiglianza con una grossa matita che spunta fra strade e palazzi, con la punta azzurro tiffany che direzionata verso il cielo. E la bandiera di San Giorgio, che sventola in cima. La volontà, nel progetto degli architetti americani della Skidmore, Owings e Merril —stessa firma del grattacielo più alto del mondo, il Burj Khalifa di Dubai, 829, 80 metri d’altezza—, al lavoro con Mario Lanata e Andrea Messina, era quella di richiamare la forma della torre campanaria della chiesa di San Donato”.
Ma il Secolo XIX racconta anche presente e futuro del Matitone.
“Prima ancora del Pnrr, già nel 2016 avevamo intrapreso il percorso che, con il progetto “Gen-ius” (Genoa Innovative Urban Sustainability) porterà a 3 milioni e 700 mila euro di investimenti sul fronte dell’efficientamento energetico — spiega al giornale Stefano Franciolini, presidente e amministratore delegato di Spim -. Entro il 2023 tutti gli interventi saranno conclusi”.
Il Matitone – ricorda Silvia Pedemonte nell’articolo – è un edificio energivoro e faceva già schizzare le bollette, prima dei rincari monster di questi tempi, a mezzo milione di euro all’anno. Ora il cambio di passo. Con un intervento profondo che consentirà a uno dei simboli della città di mettersi al passo quantomeno in termini di efficientamento energetico con pannelli fotovoltaici, pellicole per evitare l’effetto surriscaldamento degli uffici, sostituzione di torri evaporative e gruppi frigo.
Leggi tutto l’articolo sul Secolo XIX di oggi, mercoledì 6 luglio, che racconta tutte le particolarità dei 24 piani del Matitone .

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