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Cinema Teatro Nazionale di Molassana: svelato il progetto di recupero in un’assemblea pubblica

Assemblea pubblica partecipata all’Auditorium di Molassana sull’ex Cinema Teatro Nazionale.
Ha aperto l’assemblea il presidente del Municipio IV Media Valbisagno Maurizio Uremassi che ha sottolineato la strategicità del rilancio dell’immobile come polo culturale e volano economico per il quartiere, con potenzialità che possono andare anche oltre i confini regionali.
«Deve essere un luogo del territorio per il territorio – ha detto il vicesindaco e assessore ai Lavori Pubblici Pietro Piciocchi durante il suo evento di apertura – sarà un polo di cultura attrattivo. Oggi parliamo di un progetto molto concreto, su cui vogliamo confrontarci per poi procedere alla rigenerazione dell’immobile, dopo anni di abbandono. Abbiamo individuato una fonte di finanziamento europeo per circa 4 milioni di euro che ci consentiranno, una volta arrivati a un progetto condiviso, di partire. Abbiamo fatto già un grande lavoro, intervenendo sulla pulizia degli interni che abbiamo trovato in una situazione di estremo degrado, dopo alluvioni e incendi che hanno fortemente ammalorato l’edificio. Il rilancio dell’ex Cinema Nazionale è un progetto bandiera della nostra amministrazione che vuole portare poli culturali, fortemente identitari, in tutte le delegazioni. Sarà uno spazio flessibile rivolto soprattutto ai giovani per lo studio e per il coworking, uno spazio vissuto ogni giorno».
Dopo l’acquisto da parte di Spim dell’Ex Cinema Nazionale di Molassana nel 2022, la prima attività svolta è stata la messa in sicurezza e pulizia degli ambienti, al fine di procedere con i lavori di sgombero dell’immobile che saranno completate entro fine prossimo mese.
Nel frattempo, Spim ha bandito la gara pubblica per l’individuazione dei professionisti che si sono occupati del progetto di fattibilità tecnico di recupero dell’immobile, presentato nel corso del dibattito pubblico di questa, sera.
«Lo studio di fattibilità tecnico prevede uno scenario progettuale recuperando il prospetto storico principale con ristrutturazione dell’esistente senza prevedere demolizioni delle strutture principali portanti – ha spiegato Stefano Franciolini, amministratore delegato di Spim, nel corso dell’incontro -.  Filo conduttore dello studio è comunque una riqualificazione green ed energeticamente sostenibile finalizzata all’utilizzo multifunzionale, vero e proprio polo di aggregazione culturale e sociale».

Elementi fondativi del progetto di fattibilità sono la sinergia tra innovazione progettuale, l’utilizzo di materiali ad alto tasso di sostenibilità (costruttivi, decorativi, tecnologici e impiantistici) e il rispetto del valore storico, architettonico e identitario.

 

 

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