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Progetto Waterfront

Il concorso internazionale che porterà a riprogettare le aree della Fiera, messo a punto in queste settimane da Spim e Comune di Genova, al centro di un articolo su Repubblica Genova a firma di Massimo Minella.

 

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E’ il primo pezzo di Genova che va in vendita, centomila metri quadrati, un fazzolettone di terra che inizia dall`ingresso della Fiera, a piazzale Kennedy, e finisce sfiorando il palazzo Nira, in via dei Pescatori. Un`area inglobata nel progetto del Blueprint che, in realtà, è più ampio, allungandosi da calata Gadda fino a Punta Vagno – spiega Massimo Minella nel suo articolo -. Ma è proprio da questi centomila metri quadri che inizia l’operazione, perché qui non ci sono ostacoli, né situazioni conflittuali, né proprietari diversi. Qui dentro c`è un solo padrone di casa, il Comune di Genova, che ha rilevato queste aree dalla Fiera e le ha assegnate alla Spim, la sua controllata che ha il compito di valorizzare il patrimonio immobiliare di Tursi. E la stessa Spim ha creato un veicolo ad hoc che piloterà rapidamente l’intera operazione: la “Nuova Foce”.

«Arriveremo a lanciare il bando ad aprile – spiega a Repubblica il presidente di Spim, Stefano Franciolini – a conclusione di un percorso coerente che ha visto l`approvazione del Puc a dicembre e la delibera di attuazione del Blueprint a gennaio. Il passo conseguente sarà appunto il bando. Noi pensiamo che siano necessari almeno sei mesi di pubblicità all`evento, per questo faremo una campagna a tappeto per promuovere l’operazione».

62-GENOVA_AEREA_smallSi parte da questi 100mila metri quadrati su cui nessuno può eccepire. «Stiamo già lavorando alla raccolta della documentazione e non è affatto semplice – aggiunge Franciolini – Queste sono aree che in passato sono state oggetto di tombamento e la cui mappatura originaria non è così facile da recuperare. In parallelo, però, faremo già partire nei prossimi giorni i carotaggi sulle aree del bando. Vogliamo capire che cosa c`è sotto, con che cosa sono stati riempiti questi spazi che un tempo erano mare e che speriamo possano tornare a esserlo».
La novità più significativa è che si procederà per lotti – spiega ancora Minella nel suo articolo – mantenendo vivo lo schema pensato fin dall`inizio per le nuove costruzioni che andranno a bilanciare quanto demolito:un terzo direzionale, un terzo commerciale, un terzo abitativo. Il primo lotto sarà sportivo e andrà ovviamente a coinvolgere il Palasport, che ha già destato l`interesse del Coni attraverso il suo presidente Giovanni Malagò. Il secondo invece riguarderà le nuove costruzioni che nasceranno dalla demolizione del “C”.
«Ci sarà un unico progetto – chiude Franciolini – ma al suo interno riusciremo a coprire tutti gli aspetti dell`operazione».

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