Repubblica Genova racconta la città che cambia: i cantieri di Spim
Nella città che cambia, Spim è protagonista di primo piano nelle trasformazioni urbane che mettono il green al centro dei progetti.
Lo racconta Repubblica Genova oggi, in un articolo di Fabrizio Cerignale, che ripercorre tutti i cantieri più importanti della società immobiliare che valorizza il patrimonio del Comune di Genova.
«In questi ultimi anni abbiamo vissuto una forte trasformazione della nostra società adattandoci a un mercato che cambiava – spiega Stefano Franciolini, presidente e amministratore delegato di Spim, a Repubblica Genova -. Abbiamo iniziato a parlare di valorizzazione anche affrontando operazioni particolarmente impegnative come il Waterfront. Da lì abbiamo proseguito diversi altri progetti in molte zone della città.
Quando interveniamo non facciamo un metro quadro di nuovo volume. In Salita della Tosse, ad esempio, abbiano ricostruito quello che c’era prima dell’ultimo bombardamento, riprogettando un rudere che adesso è diventato un immobile splendido con gli appartamenti che sono stati venduti in un attimo a cifre anche inattese”.
Solo nel 2021 Spim è stata impegnata in 10 cantieri, ha più di 2000 inquilini, gestisce oltre 240.000 metri quadrati per un patrimonio immobiliare di circa 300 milioni di euro.
L’operazione più ambiziosa – racconta Repubblica Genova – è quella legata al recupero di una parte del Centro storico, iniziata pochi giorni fa con l’apertura del cantiere di via Prè. Quella più simbolica riguarda i cinque palazzi di Via Porro e Via del Campasso rimasti in piedi dopo le demolizioni, che rientrano in un progetto di riqualificazione di tutta la Valpolcevera dove sono in corso altre operazioni, come la ristrutturazione del mercato Avicolo di Certosa e il nuovo Mercato dei Fiori a Bolzaneto. Poi c’è la riqualificazione degli archi che sorreggono Corso Podestà, dove troverà spazio anche un ostello.
“Ora l’attività di valorizzazione che ci impegna di più riguarda le palazzine di via Porro e di via Campasso – sottolinea Stefano Franciolini a Repubblica Genova -. Qui l’intervento deve tenere conto della necessità di elaborare la tragedia. Ecco perché le 5 palazzine con 130 appartamenti saranno ristrutturate anche con grande attenzione al tessuto sociale circostante”.
Leggi su Repubblica Genova di oggi, giovedì 13 gennaio, l’articolo completo.