Dal 2 marzo è diventata operativa la semplificazione del finanziamento riservato alla terza età per il prestito vitalizio che consente al proprietario di un’abitazione con più di 60 anni di chiedere un finanziamento a una banca, garantito dall’iscrizione di un’ipoteca di primo grado sull’immobile.
Il soggetto che riceve il finanziamento , fino a quando rimane in vita, non deve preoccuparsi di restituire il capitale ricevuto. E se alla sua morte gli eredi non saldano il conto, la banca recupera il tutto con la vendita della casa.
La somma che si può ottenere come finanziamento dipende dal tasso di interesse applicato: più è alto e meno ovviamente il proprietario incassa.
Il vantaggio dell’operazione cresce con l’età del proprietario: chi ha appena superato la soglia dei 60 anni può avere un finanziamento del 15-20% del valore della casa, mentre la percentuale può toccare il 50-60% nel caso di un novantenne.
Importante è la presenza di figli o meno. In caso di morte del finanziato gli eredi possono saldare e tenersi la casa. Ma se non dovessero riuscirci oltre a perdere la casa non avranno nessun altro danno.