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Svolta Palazzo Galliera: ecco il piano di Spim per uno degli edifici storici di proprietà del Comune

Un albergo o un residence di lusso, magari destinato a chi viaggia per lavoro, nel cuore del centro storico, fra Palazzo Tursi e Palazzo Bianco. È la destinazione che potrebbe avere Palazzo Galliera, uno degli edifici storici di proprietà del Comune, fra via Garibaldi e salita San Francesco. Lo racconta il Secolo XIX in un ampio articolo firmato da Anna Maria Coluccia.

“La giunta Bucci ha deciso di affidare a Spim il compito di occuparsi della valorizzazione di questo immobile di pregio, che Tursi aveva già inserito nell’elenco dei beni da dismettere – si legge sul Decimonono – ma, adesso, il percorso imboccato è diverso, e rientra anche nei nuovi compiti attribuiti alla società immobiliare e nella nuova strategia che regola i rapporti fra amministrazione comunale e Spim. Dopo una serie di azioni – vendite immobiliari, rimodulazione del debito, liquidazione della società Nuova Foce – che, anche con l’intervento del Comune, hanno consentito a Spim di non sprofondare verso il baratro della liquidazione, la società ha chiuso gli ultimi due bilanci in utile e ha un patrimonio immobiliare di circa 300 milioni e un capitale sociale di circa 100 milioni.

«L’estate scorsa abbiamo firmato una convenzione con Spim per affidarle i beni del patrimonio civico da valorizzare con operazioni più sofisticate di quelle che possono seguire gli uffici comunali – spiega al Secolo XIX il vicesindaco Pietro Piciocchi – nel caso di valorizzazioni che Spim  può fare direttamente le diamo anche la proprietà dei beni. Quando, invece, come nel caso di Palazzo Galliera, questo non è possibile, Spim si comporta come se fosse un’agenzia immobiliare, e riceve una commissione per ogni operazione conclusa».

Il compito della società quindi, adesso, è quello di individuare le possibili destinazioni di Palazzo Galliera e cercare qualcuno disposto a investire in un’operazione che sarà senz’altro costosa.

«Stiamo ancora ragionando sui possibili utilizzi del palazzo e avevamo anche pensato alla possibilità d’indire un concorso di idee – spiega alla giornalista Anna Maria Coluccia il presidente di Spim,  Stefano Franciolini -. Un’ipotesi è quella di destinarlo a una foresteria o comunque a una struttura ricettiva di alto livello, pur sapendo che l’edificio sconta il limite della mancanza di parcheggi. In compenso ha un bellissimo terrazzo, molto grande, con vista sulla città».

L’edificio, nascosto fra Palazzo Tursi e Palazzo Bianco è vincolato, ha sei piani fuori terra ed è ancora in parte occupato da uffici comunali che saranno trasferiti al Matitone – sottolinea l’articolo -.  L’intervento di ristrutturazione richiederà necessariamente tempi lunghi e grossi investimenti e se Spim troverà un operatore interessato, si ragionerà poi anche sulla proprietà dell’immobile.

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