Puntare le telecamere sull’immobile del vicino costituisce un illecito civile. Il Tribunale di Catania ha condannato un condòmino a risarcire la somma di 2mila euro al suo vicino per rifonderlo del danno non patrimoniale subito per l’intrusione.
L’accusa penale e la richiesta di danno “morale” non è stata accolta. Ma sulla questione dell’illecito civile la conclusione del Giudice è stata opposta. La possibilità di riprendere l’ingresso e le finestre del bagno e della cucina di proprietà del condòmino danneggiato è stata ritenuta in palese contrasto con la disciplina regolata dalla delibera del Garante della Privacy. L’angolo visuale delle riprese deve essere limitato ai soli spazi di propria esclusiva pertinenza (…) escludendosi ogni forma di ripresa, anche senza registrazione, di immagini relative ad aree comuni (…) o antistanti l’abitazione di altri condòmini.